Dobbiamo ri-accogliere la nostra incertezza per ri-trovarci umani. Se alziamo il palcoscenico della storia vediamo crescere l'in-differenza (non accoglimento e non valorizzazione delle differenze del mosaico umano nel creato), la rassegnazione e il disagio: eppure esistiamo nella certezza di noi e delle nostre convinzioni globalizzate, elevate a presunte "verità non discutibili".
E' venuto il tempo di problematizzare le nostre certezze, recuperando il senso globale della Conoscenza e dell'azione politica. Conoscere è immergersi nelle contraddizioni dei mondi-della-vita, re-integrando ciò che è disperso, cercando il conoscibile nel conosciuto, innovando nel rompere gli schemi consolidati; agire politicamente è maturare e consolidare visioni di convivenza, cogliere e accogliere i "segni dei tempi", adattarsi ai cambiamenti generandoli e ri-generandoci in essi.
Conoscere e agire politicamente sono i tratti "profondamente naturali" dell'essere persone umane. Se allarghiamo il nostro sguardo alla realtà, scopriamo che continuamente "tradiamo" la nostra natura, riducendo la Conoscenza a informazione (siamo molto informati ma non Conosciamo) e l'azione politica (mediazione dei rapporti di forza e degli interessi particolari e valorizzazione/liberazione di ogni progetto umano nel progetto comune e complesso dell' "umanità - bene comune") a semplicistico compromesso competitivo.
Rimettere la persona umana al centro del dibattito pubblico è sempre più necessario e urgente.
http://formiche.net/2016/03/30/conoscenza-e-azione-politica/
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