Se guardo alla realtà liquida che ci circonda e al mondo a-polare avvolto in una guerra mondiale a capitoli, avverto la necessità di una rinnovata consapevolezza intellettuale per un pensiero sistemico adeguato a comprendere il più possibile la crescente complessità di noi, del creato e di noi nel creato.
Abbiamo bisogno di un pensiero che si incarni nelle complessità dei mondi-della-vita, che ne percorra le formalità e le informalità, gli ambiti "definiti" e le transizioni, le zone di luce e le zone di ombra. Abbiamo bisogno di un pensiero che rappresenti con realismo la nostra condizione storica in evoluzione e che ricerchi nell'individuare le chiavi culturali necessarie per comprendere la realtà (e le realtà) e per farlo in maniera auto-critica, critica e non dogmatica.
Abbiamo bisogno di "testimoni scomodi", come Papa Francesco; non ne vedo molti altri in grado di svolgere tale ruolo oggigiorno. Tali "testimoni scomodi" riescono, come Francesco, a maturare e a far maturare uno sguardo di ri-appropriazione e di riconciliazione nella realtà.
Se il pensiero dominante sembra travolgere ogni cosa, nei fatti negando la dinamicità della vita, tocca alle "minoranze responsabili" di farsi "testimoni scomodi" di realtà; quella vera, quella globale.
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